Come si scopriva una gravidanza nell’Antico Egitto? Se ora c’è il test che la svela anticamente in che modo si sapeva di essere incinta?
Da che mondo è mondo si nasce sempre allo stesso modo, attraverso la gravidanza nel corpo di una donna. Oggi scoprire di essere incinta è semplicissimo e basta un test casalingo a confermare il sospetto. Ma una volta come avveniva?
Il test di gravidanza, che rileva nelle urine la quantità di ormoni Beta HCG e che indica la presenza di un processo di gestazione già ampiamente iniziato è un’invenzione molto recente, che risale solo a qualche decennio fa. Prima bisognava affidarsi necessariamente alle analisi del sangue per la rilevazione della presenza dell’ormone, e prima ancora si comprendeva di essere incinta quando la gravidanza era già abbastanza avanti.
Ma nei tempi più antichi, quelli dell’Antico Egitto, esisteva un sistema molto particolare per scoprire che una nuova vita si stava formando nel grembo materno. Si tratta di una sorta di test, molto simile a quello di oggi, però ovviamente con delle differenza sostanziali. Scopriamo nel dettaglio di cosa si trattava e come quest’intuizione scientifica era già stata evidenziata così tanto tempo fa.
Il test di gravidanza nell’Antico Egitto: come le donne scoprivano di essere incinte
Lo storico Kim Ryholt ha effettuato degli studi sull’argomento e ha scoperto qualcosa di sensazionale. Egittologo di fama mondiale, ha studiato i papiri Carlsberg all’Università di Copenaghen, e tra le sue scoperte c’è anche quella relativa al modo in cui le donne egizie scoprivano la gravidanza.
Secondo quanto riportato dallo storico, anche nell’Antico Egitto le donne facevano un test per accertare di essere incinta, dopo i primi sintomi e quindi dopo la mancanza del flusso mestruale. Anche loro avevano capito che dall’urina si poteva comprendere se effettivamente c’era un bambino che si stava formando nel corpo della donna.
Il metodo consisteva nell’urinare dentro un sacchetto d’orzo e poi dentro uno con del farro. Poi osservavano gli sviluppi. Dovevano attendere per qualche giorno e se i cereali germogliavano era segno della gravidanza in atto. Ma c’è di più: pensavano di individuare anche il sesso del bambino in questo modo. Infatti se a germogliare era sacchetto con l’orzo si trattava di un maschio, al contrario, nel caso dei germogli di farro era una femmina.
Il National Institutes of Health ha voluto riprodurre l’esperimento e ha notato che c’è un’attendibilità del 70%. L’esperimento è stato compiuto nel 1963 ma non è stato in grado di stabilire il sesso dei nascituri, soltanto la presenza della gravidanza. La crescita dei germogli è dovuta alla quantità di estrogeni femminili che nel caso la donna sia incinta è molto elevata.