Roberto Serafini, uno scrittore introspettivo e una biografia in un contesto storico duro, in cui essere liberi è un atto di coraggio.
Jozef Medový è un sacerdote slovacco, vissuto negli anni degli stravolgimenti politici che hanno coinvolto l’Europa e il mondo nel corso del secolo precedente. Fu una persona che ha dato tantissimo a livello umano e spirituale, alla quale molti si rivolgevano perché sapeva sempre dire la parola e il consiglio giusto; perfino i vescovi lo interpellavano spesso su questioni spinose e delicate, in quanto era edotto, oltre che in teologia, anche in diritto civile internazionale.
La biografia scritta da Roberto Serafini parte da qui. Da un contesto duro come la Seconda Guerra Mondiale, che non lasciò nella Slovacchia i segni della distruzione che si poterono vedere nel resto d’Europa, in quanto essa divenne fin da subito un protettorato tedesco, uno stato fantoccio, che non si oppose all’invasione. In sostanza Hitler, dopo aver invaso l’Austria nel 1938, occupò e annetté alla Germania i Sudeti, ossia il territorio al confine tra Germania, Polonia e Boemia, abitato prevalentemente da una popolazione di origine germanofona.
Il Führer proclamò nel 1939 Primo Ministro, e poi Presidente della Slovacchia, il sacerdote Jozef Tiso, al posto del Presidente Edvard Beneš, fuggito in esilio a Londra. Tiso accettò sotto minaccia tale titolo per il bene della patria, risparmiando, così, la sua terra dalla morte e dalla distruzione. Il giovane Medovy maturò la sua vocazione proprio in questi anni turbolenti, tra l’occupazione “pacifica” dei tedeschi e la “liberazione” da parte dei russi nel 1945.
Ordinato sacerdote a Roma, il 23 dicembre 1950, Jozef Medový fu costretto, gioco-forza, a iniziare una nuova vita in Italia. Riuscì a tornare nella terra natia per la prima volta solo nel 1969 quando, dopo l’avvento di Dubček alla guida del Partito Comunista, l’unico partito del Paese, si diede avvio a una serie di riforme democratiche che consentirono agli esuli di poter di nuovo oltrepassare i confini.
Serafini per questa biografia ha avuto l’onore di collaborare molti anni con Jozef Medový nella chiesa di San Francesco d’Assisi di Cerenova, in Italia, l’ultima parrocchia dove ha vissuto e svolto il suo ministero. La voglia di scrivere la sua biografia nasce dal lasciare qualcosa che rimanesse nel tempo, a testimonianza perenne della bontà e generosità, ma anche per omaggiare Smolenice, l’amata e mai da lui dimenticata città natale di Jozef Medový.
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