Il Direttore della collana Narrativa della “Tunué – Editori dell’immaginario” Vanni Santoni confida la sua visione e un caso editoriale.
La biografia di uno scrittore corrisponde con la sua bibliografia e ciò che eventualmente se ne può desumere. Vanni Santoni è autore dei romanzi “Gli interessi in comune” (Feltrinelli 2008) e “Se fossi fuoco arderei Firenze” (Laterza 2011), del romanzo breve “Tutti i ragni” (:duepunti 2012) e del libro di frammenti “Personaggi precari” (RGB 2007, Voland 2013), e anche coautore del romanzo sportivo “L’ascensione di Roberto Baggio” (Mattioli 2011)
Vanni Santoni non ha saltato nessuna tappa. Ha cominciato a scrivere in una rivista autoprodotta. Poi in un blog. Poi ha partecipato a concorsi. Alcuni li ha vinti, ma non lo hanno pubblicato lo stesso. Poi ha finalmente pubblicato un libro per un piccolo editore e un libro per un grande editore, e da quel momento in poi ha potuto cominciare a fare questo mestiere.
Il “salto” che lo ha fatto diventare direttore editoriale di Tunué è stato l’interesse esclusivo nel cercare testi di forte impatto letterario, anche se ciò può essere percepito come commercialmente rischioso: Santoni non ha battuto ciglio e ha detto che anzi era anche la sua intenzione. C’era dunque comunanza d’intenti, che è la miglior premessa. Santoni era consapevole di avere qualche capacità come editor sia per l’enorme lavoro fatto con “In territorio nemico”, sia perché da tempo, a livello informale, editava libri di amici, spesso anche romanzi poi usciti con le maggiori Case Editrici; inoltre lo esaltava l’idea dello scouting, di scoprire nuovi talenti e aiutarli a crescere.
Per adesso il catalogo di narrativa ammonta a quattro titoli, e sono tutti fiori all’occhiello. Lo è “Dettato” di Sergio Peter, il libro con cui è stata aperta la collana, mandando un messaggio chiaro: qui c’è e ci sarà spazio per la letteratura. Messaggio che la critica ha ben recepito, tant’è che proprio in questi giorni è stato ritrovato Sergio Peter sulle pagine dell’ultimo numero di Nuovi Argomenti, assieme a Santoni stesso e tanti autori ben titolati. È un fiore all’occhiello “Stalin+Bianca” di Iacopo Barison – e che fiore: ha ottenuto oltre cento recensioni (un risultato assolutamente senza precedenti per un libro edito da una medio-piccola) e presto diventerà un film.
Santoni è anche a lavoro sul prossimo libro a sua firma, intitolato “Muro di casse”: e uscirà per Laterza a primavera. Sta anche lavorando a un racconto lungo che uscirà nell’antologia Minimum Fax “L’età della febbre”, anch’essa prevista per la prima metà del 2015. Come curatore, sta lavorando ai prossimi titoli della collana Romanzi di Tunué, che usciranno l’anno prossimo: il quinto titolo sarà “L’appartamento” di Mario Capello, che è già a uno stadio avanzato di completamento.
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